Hotel e agenzie di viaggio a confronto
Una relazione spesso complicata che si sta evolvendo negli anni
È una questione complessa che si parli con alberghi o con agenzie di viaggi, è questa la premessa più frequente che viene fatta rispondendo alle domande sui rapporti tra distribuzione e hotel. La storia di questo legame è complicata, fatta di continui tira e molla.
Ma il punto fermo è che nessuna delle due parti, nonostante i confronti anche serrati che ci sono stati in passato, ha mai voluto fare a meno dell’altra. Anche perché, se da un lato l’alloggio è una componente fondamentale del viaggio, dall’altro la distribuzione “classica” rappresenta un canale irrinunciabile per chiunque si occupi di turismo.
A rendere più complessa una situazione già difficile sono arrivate, qualche anno fa, le agenzie di viaggi online. Un elemento che ha reso il panorama ancora più sfaccettato.
IL NODO CANCELLAZIONI
Un possibile punto di partenza per comprendere il rapporto che lega oggi agenzie di viaggi e hotel è la differenza tra viaggi di lavoro e viaggi di piacere.
Dal punto di vista degli albergatori le agenzie su alcune tipologie di clienti hanno molto valore, ad esempio, le grandi aziende hanno agenzie interne per gestire le trasferte dei dipendenti anche se sul leisure il ricorso alla distribuzione fisica è diminuito.
Nel business travel difficilmente ci sono cancellazioni all’ultimo minuto. Nel leisure invece accade, e l’albergatore si trova a dover piazzare all’ultimo momento camere che pensava di avere già venduto.
DOPPIA INTERMEDIAZIONE
Per gli alberghi, più che per altri segmenti, negli ultimi anni si è aperto un doppio canale di intermediazione: da un lato le agenzie fisiche, dall’altro quelle online. E il confronto, per gli albergatori, nasce quasi spontaneo.
L’intermediario fa il suo mestiere e giustamente chiede un compenso, ovvero la commissione, che è una somma sottratta all’incasso dell’albergo ma nel caso delle grandi agenzie i soldi che spendono sono ben visibili: una sede, dei dipendenti… Per le Ota invece la grande spesa è la pubblicità online.
Ma l’aspetto da prendere in considerazione è anche un altro: Le agenzie di viaggi gestiscono il cliente, offrono un servizio, le Ota invece non lo fanno: eventuali problemi con i clienti se li deve risolvere l’albergo.
UNA PARTITA SENZA FINE
Il rapporto tra punti vendita fisici e alberghi, dunque, sembrerebbe destinato a durare, perché entrambi, in un modo o nell’altro, hanno bisogno della controparte per alimentare il proprio business.
E dopo la grande bufera dell’online, che sembrava destinato a dover catalizzare tutte le vendite, ora la clientela sta riscoprendo la consulenza faccia a faccia. La partita, è facile pensare, continuerà a giocarsi su un doppio fronte: le agenzie di viaggi da una parte e il web dall’altra.
